Visita del Palazzo Civico di Torino
Un folto gruppo di associati ANVVF, su invito del Presidente del Consiglio Comunale di Torino, ha partecipato, mercoledì 26 novembre u.s. , ad una alla visita guidata alle Sale Auliche del Palazzo Civico e del suo Rifugio Antiaereo.
Prima tappa della vista è stato il Rifugio Antiaereo.
La notte tra l’11 e il 12 giugno del 1940, la città di Torino subì il primo bombardamento aereo da parte dell’aviazione alleata, cogliendo la città totalmente impreparata.
Il 17 giugno dello stesso anno, a seguito di quell’evento, l’Amministrazione Comunale, in due anni, progetterà e realizzerà un rifugio antiaereo con una capienza di cinquanta posti, sotto il cortile d’onore di Palazzo Civico.
Realizzato in calcestruzzo ad una profondità di circa dieci metri, il rifugio è dotato di acqua corrente, di un impianto di illuminazione e addirittura di un impianto di ventilazione che consente un ricambio naturale di aria nell’ambiente nel caso i rifugiati fossero dovuti rimanere lì per un tempo prolungato..
Le porte del rifugio, ancora oggi visibili, erano in ferro antisoffio che proteggeva l’interno da esplosioni o eventuali attacchi con sostanze tossiche o gas, primi prototipi delle porte REI.
La visita è poi proseguita, attraverso il Cortile d'Onore e lo Scalone Monumentale, alle splendide Sale Auliche (Sala Marmi, Sala Congregazioni e Sala Rossa) ed ha consentito ai colleghi di acquisire notizie storiche ed architettoniche sui luoghi nonché notizie sul funzionamento del Consiglio Comunale.
Prima tappa della vista è stato il Rifugio Antiaereo.
La notte tra l’11 e il 12 giugno del 1940, la città di Torino subì il primo bombardamento aereo da parte dell’aviazione alleata, cogliendo la città totalmente impreparata.
Il 17 giugno dello stesso anno, a seguito di quell’evento, l’Amministrazione Comunale, in due anni, progetterà e realizzerà un rifugio antiaereo con una capienza di cinquanta posti, sotto il cortile d’onore di Palazzo Civico.
Realizzato in calcestruzzo ad una profondità di circa dieci metri, il rifugio è dotato di acqua corrente, di un impianto di illuminazione e addirittura di un impianto di ventilazione che consente un ricambio naturale di aria nell’ambiente nel caso i rifugiati fossero dovuti rimanere lì per un tempo prolungato..
Le porte del rifugio, ancora oggi visibili, erano in ferro antisoffio che proteggeva l’interno da esplosioni o eventuali attacchi con sostanze tossiche o gas, primi prototipi delle porte REI.
La visita è poi proseguita, attraverso il Cortile d'Onore e lo Scalone Monumentale, alle splendide Sale Auliche (Sala Marmi, Sala Congregazioni e Sala Rossa) ed ha consentito ai colleghi di acquisire notizie storiche ed architettoniche sui luoghi nonché notizie sul funzionamento del Consiglio Comunale.