Pietre d’Inciampo
Per il settimo anno, il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) ed il Goethe Institut Turin ha portato a Torino gli Stolpersteine (Pietre d’Inciampo), un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
Le “Pietre d’Inciampo” sono delle piccole targhe di ottone, prodotte dall’artista di Gunter Demnig, poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione o luogo di lavoro o istituto scolastico frequentato dal deportato.
Ogni targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa e, in tutta Europa, sono state posate più di 80mila pietre.
Le “Pietre d’Inciampo” sono delle piccole targhe di ottone, prodotte dall’artista di Gunter Demnig, poste su cubetti di pietra che sono poi incastonati nel selciato davanti all’ultima abitazione o luogo di lavoro o istituto scolastico frequentato dal deportato.
Ogni targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa e, in tutta Europa, sono state posate più di 80mila pietre.
Mercoledì 27 gennaio 2021 sono state posizionate 8 pietre in 6 luoghi diversi della città di Torino ed alle ore 15,00, alla presenza delle massime autorità cittadine, del Comando di Torino, di diverse Associazioni tra le quali l’ANVVF, delle associazioni partigiane e degli ex deportati, sono state installate in corso Regina Margherita 128, di fronte alla storica ex Caserma dei Vigili del Fuoco, le pietre dedicate ai Pompieri Partigiani Francesco Aime e Giovanni Bricco. |
Francesco Aime, giovanissimo pompiere, aveva 22 anni quando venne catturato dai nazi-fascisti tra i monti delle Valli di Lanzo. Venne catturato con le armi in mano e presto spedito in Germania in uno dei tanti campi di sterminio con altri 563 prigionieri. Destinazione Mauthausen; numero di matricola 58658. |
Giovanni Bricco decise di rimanere in servizio, combattendo l’oppressore nazista e i loro sodali fascisti in clandestinità, continuando a svolgere il proprio compito all’interno del Comando. Di giorno soccorritore della popolazione flagellata dalle bombe, di notte impegnato nella XXIII Brigata SAP, della quale fu uno degli organizzatori, a cui fu dato il nome di uno dei primi vigili-partigiani trucidati “Pensiero Stringa”. Entrambi vennero catturati e deportati nell’ottobre del 1944. |
“Sono Colombo Caterina in Aime madre del garibaldino Aime Francesco già pompiere presso codesto Comando, e comunica che il proprio figlio è deceduto nel triste Campo di Mauthausen il 15-5-1945. Unisco la fotografia del suo figlio scomparso affinché lo possiate ricordare come certamente ricorderete tutti i componenti del Vostro Corpo che perirono per la Causa della Libertà”.
Così è iniziato l’intervento con il quale il collega ex CRE Michele Sforza, onorando le figure di Francesco Aime e Giovanni Bricco, ha altresì ricordato l’opera svolta dai Vigili del Fuoco di Torino nella Lotta di Liberazione.
Michele Sforza ha altresì messo in evidenza che, sabato 23 gennaio 2021, il Comitato Provinciale ANPI di Torino ha ufficialmente approvato la costituzione della Sezione ANPI Vigili del Fuoco Torino costituita da Vigili del Fuoco in servizio ed in congedo, tra i quali molti associati ANVVF che, a tutela della memoria e difesa dei valori fondamentali della Resistenza e della Costituzione, hanno scelto di iscriversi all’ANPI e lo hanno fatto come Pompieri perché fieri della Medaglia d'Oro al Merito Civile con la quale è stato insignito il Comando dei Vigili del Fuoco di Torino quale massimo riconoscimento per il valore ed il contributo fornito da tanti Vigili del Fuoco del Comando nella lotta contro il nazifascismo. |
La sezione sarà intitola a “Pensiero Stringa”, il primo martire fra i Pompieri Partigiani. Pensiero Stringa, un giovane Pompiere (non ancora ventenne) del Distaccamento Martinetto di Torino, nel gennaio del 1944 decise di dedicarsi completamente alla lotta contro i nazifascisti e venne fucilato, il 5 luglio 1944, dai militi della Guardia Nazionale Repubblicana, insieme ad un altro partigiano, in Via Ala di Stura a Torino. Un mese dopo la sua morte, i Vigili del Fuoco di Torino, diedero il suo nome alla 23a Brigata Celere SAP, che fu tra le più attive nel capoluogo piemontese. |
La bandiera della 23a Brigata Celere SAP “Pensiero Stringa”, il 16 aprile 2010, fu altresì consegnata “in custodia” alla Sezione di Torino dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, da un ex Pompiere Partigiano che l’aveva premurosamente conservata per 66 anni ed è tuttora esposta nella sala riunioni della sede ANVVF di Torino.
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