Giornata della Memoria 2019
Domenica 27 gennaio una delegazione della Sezione ANVVF CN di Torino ha partecipato, nel Giorno della Memoria, alle cerimonie indette in memoria delle vittime dell’olocausto. Dopo la commemorazione al Cimitero Monumentale con l’omaggio ai cippi della deportazione, degli ex internati e al Sacrario dei caduti della Resistenza, la cerimonia è proseguita nella “Sala Rossa” del Municipio di Torino dove, il Sindaco Chiara Appendino, ha ricordato i soggetti che sono stati vittime di quell’immane tragedia dell’umanità che è stato l’Olocausto. I primi, ovviamente, sono le vittime. Coloro che hanno perso la vita e l’anima nei campi di concentramento, scontando un passaggio della storia che ancora oggi ci chiediamo se e come potesse essere evitabile. Ma tra questi ci sono anche i sopravvissuti. Segnati nella pelle e nei ricordi dalla ferocia nazista. Coloro che con i loro racconti rendono la realtà di fatti che alla mente dei più appaiono inimmaginabili. |
I secondi sono invece coloro che a questo incubo si opposero e che misero in gioco la loro vita pur di salvarne altre.
Tra questi i 650mila soldati italiani deportati nei campi tedeschi perché dopo l’8 settembre si rifiutarono di servire Hitler, tutti i nostri partigiani, simbolo della Liberazione che, pur non potendo in alcun modo mitigare le nefandezze di altri loro connazionali che aderirono all’ideologia fascista, conservarono l’umanità del nostro Paese e anche chi, in ogni modo e con fatti o con le idee, non si piegò al pensiero dominante nazi-fascista.
L’ ultimo pensiero non va a persone ma a un momento.
A quel particolare momento in cui tutto ebbe inizio e nessuno, o quasi, se ne accorse.
Tra questi i 650mila soldati italiani deportati nei campi tedeschi perché dopo l’8 settembre si rifiutarono di servire Hitler, tutti i nostri partigiani, simbolo della Liberazione che, pur non potendo in alcun modo mitigare le nefandezze di altri loro connazionali che aderirono all’ideologia fascista, conservarono l’umanità del nostro Paese e anche chi, in ogni modo e con fatti o con le idee, non si piegò al pensiero dominante nazi-fascista.
L’ ultimo pensiero non va a persone ma a un momento.
A quel particolare momento in cui tutto ebbe inizio e nessuno, o quasi, se ne accorse.